Adoro De Giovanni ma stavolta ho ritrovato una schema già visto nella parte iniziale. Meglio sicuramente la seconda parte ed il finale sospeso ... un bel colpo di scena.
L'orologiaio di Brest
L’inizio di una nuova storia per l’autore del commissario Ricciardi
L’orologiaio di Brest è una vecchia foto dimenticata, rimasta fuori dall’album di famiglia, è il ricordo rimosso che riaffiora alla coscienza, la verità celata che sconvolge le vite rimettendole in prospettiva. Maurizio de Giovanni scrive il romanzo che non aveva mai scritto, una storia che interroga il rapporto tra colpa e innocenza, memoria e oblio, ma soprattutto che indaga il più indecifrabile dei legami: quello tra padri e figli.
«Perché se ti strappano l’esistenza quando ancora non sei nemmeno nata, il sangue non si asciuga. Non si asciuga mai.»
«Perché se la narrativa ha il compito di produrre incertezza, questo romanzo a me ha fatto esattamente questo effetto. Vediamo se lo fa anche a voi.» - La Lettura
«De Giovanni elabora in una nuova consapevolezza i temi trainanti della sua pagina. L'ossessione del passato, l'ansia della memoria, il dolore che lacera i giorni, la verità da far riemergere dalle nebbie per provare a sbrogliare il groviglio problematico di una stagione della vicenda nazionale nella quale speranze, intrighi, illusioni, crimini, utopie e misfatti hanno prodotto effetti profondi sui piani della Storia collettiva e della vita individuale.» - Il Mattino
Il tempo per alcuni è una corsa incessante, per altri un passo lento e incerto. Per qualcuno, invece, si è arrestato per sempre. E la storia d’Italia è un filo spezzato: un orologio fermo alla stagione del piombo e del sangue. In questo silenzio immobile sono immersi Vera Coen e Andrea Malchiodi. Ha il destino scritto nel nome, Vera. Lavora come giornalista per un quotidiano locale e considera la ricerca della verità una missione. Ma a quarant’anni si ritrova con un lavoro insoddisfacente e precario, i dubbi di aver sbagliato tutto ad affollarle la mente e una scoperta sconvolgente con cui fare i conti… Il professor Andrea Malchiodi di anni ne ha quarantatré e ha incassato le delusioni di una carriera accademica spezzata da uno scandalo, in cui è stato ingiustamente coinvolto, insieme all’amarezza per un matrimonio finito. A separarlo dalla moglie e dalla figlia c’è un oceano di incomprensione. Ad affliggerlo, il dolore per la malattia della madre che lo ha cresciuto da sola. Un giorno come tanti, Andrea si trova davanti Vera. La giornalista lo mette a parte di un’incredibile rivelazione. C’è qualcosa che li lega. Un fatto di sangue accaduto quattro decenni prima. Una ferita nel lontano passato di lei che riscrive il passato di lui. E da quel momento per Andrea tutto cambia. Comincia così un’indagine nelle tenebre più fitte della notte della Repubblica, a caccia del misterioso “uomo degli ingranaggi”, l’esperto di armi ed esplosivi, militante di un’organizzazione combattente, poi primula rossa e custode di segreti inconfessabili. Il nastro si riavvolge fino al principio degli anni ottanta, sospesi tra gli ultimi fuochi della lotta armata e le prime luci di un’età che si presenta come nuova e invece è dominata dai Gattopardi di sempre.
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Anno edizione:2025
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Stefania 23 novembre 2025NI
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Francesco 22 novembre 2025Il Tempo secondo (de) Giovanni
L’orologiaio di Brest Il Tempo secondo (de) Giovanni Naturalmente appena guardi la copertina ti viene da chiederti: “E chi sarà mai quest’orologiaio?” Poi scopri che si parla di un certo Carlo Malavasi, ma si tratta di un nome falso. Alla fine capisci che l’orologiaio è proprio lui: Maurizio de Giovanni. Lui conosce tutti i pezzi dell’orologio e i meccanismi del tempo lineare, ma lo sconvolge e riavvolge, creando un’apparente contemporaneità che confonde e dilata le dimensioni spaziotemporali e ci conduce in “Un luogo dove la misura del tempo perde il proprio senso”. Ricostruisce storie di cinquant’anni fa, si addentra nei meandri degli anni di piombo e nei tortuosi sentieri del potere occulto, finanche della Chiesa. Finale a sorpresa: siamo solo all’inizio di una nuova serie che parte col botto! Ma tutto il racconto è disseminato di trappole che confondono il lettore. Persino personaggi di primo piano svaporano come mutanti in altri soggetti, come il negativo da incubo delle nostre coscienze. Di più. Per la prima volta, se la memoria non mi falla, de Giovanni ci lascia sbirciare attraverso la porta del suo laboratorio di precisione e ci concede la visione di un pezzo di quella che aulicamente un tempo si chiamava ideologia letteraria o poetica dell’autore. Oggi parleremmo di struttura e di invenzione. Appunto, è l’orologiaio magico che parla: “Inventare è assai difficile. Non hai riferimenti, le strade non sono segnate. Devi tirarle fuori tu dal nulla, devi fabbricare un mondo. Inventare è un universo nuovo. E quando la tua invenzione è materiale, fisica, è anche un messaggio che rivolgi all’esterno…” Un salto di qualità: dentro la storia un messaggio rivolto all’esterno. Narrativa che diventa allarme e pedagogia. Maurizio de Giovanni crescit eundo: prepariamoci per il futuro a una crescita esponenziale!
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Ori 06 novembre 2025Insomma
Io adoro la scrittura di questo autore.Questa è una storia che parte lentamente ma poi prende il via con vari colpi di scena sul finale,peccato che non è finita,si rimane li cosi,sospesi. Sono rimasta male
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