Not quite dead yet. Ediz. italiana

Una premessa originale che ha mantenuto le aspettative.

Non so se ho finito il libro o è il libro che ha finito me! È stata una lettura strepitosa, piena di colpi di scena e momenti dolci. ​Le pagine girano senza neanche avere il tempo di rendersene conto e ci si ritrova all’ultima quasi in apnea. Ho amato la caratterizzazione dei personaggi, é stato molto facile empatizzare per alcuni e odiare (tanto da non fidarti affatto) altri. Ho apprezzato anche i dialoghi, pieni di suspense e così pieni di emozioni. Jet non è un’eroina perfetta. È caotica, incasinata, autoironica, a tratti corrosiva. Ma è vera. E io l’ho adorata fin da subito. È una di quelle protagoniste che ti si appiccicano addosso e non mollano: sarcastica con chi la giudica, tenera con il suo cagnolino Reggie, malinconica nel rapporto con la sua famiglia. Il thriller si tinge di emozione, perché mentre il conto alla rovescia procede, Jet si avvicina sempre più alla verità e alla morte. Avevo intuito chi fosse il colpevole solo verso la fine, mi sono comunque goduta ogni passo di questa indagine disperata e personale. Fino a quell’ultima scena, in cui Jet se ne va... senza sapere. E lì, lo ammetto, mi sono commossa. Non per la morte in sé, ma per tutto ciò che Jet ha costruito in quei pochi giorni: uno sguardo nuovo su se stessa, il coraggio di affrontare, il bisogno di amare e farsi amare.

nice