L’ho trovato disturbante e poetico allo stesso tempo: un atto di rottura contro la società, raccontato con delicatezza ma anche con un senso di straniamento. Una lettura interessante, elegante e a tratti disturbante, che induce molte riflessioni su identità, controllo e corpo
La vegetariana
Dall'autrice Premio Nobel per la Letteratura 2024, il libro vincitore del Man Booker International Prize che l'ha resa nota in tutto il mondo
La scrittura cristallina di Han Kang esplora la conturbante bellezza delle forme di rinuncia più estreme, accompagnando il lettore fra i crepacci che si aprono nell'ordinario quando si inceppa il principio di realtà - proprio come avviene nei sogni più pericolosi.
«Se solo i nostri occhi non fossero visibili agli altri. Se solo si potessero nascondere i propri occhi al mondo.»
«Han Kang costruisce una metafora profonda e dolorosa del desiderio di libertà che appartiene a molte di noi, soprattutto le donne, costrette spesso a un ruolo di marginalità e silenzio.» - Critica Letteraria
«È tutt'altro che un'opera ascetica: è un romanzo pieno di sesso ai limiti del consenziente, di atti di alimentazione forzata e purificazione – in altri termini di violenza sessuale e disordini alimentari, mai chiamati per nome nell'universo di Han Kang ... Il racconto di Han Kang non è un monito per l'onnivoro, e quello di Yeong-hye verso il vegetarianesimo non è un viaggio felice. Astenersi dal mangiare esseri viventi non conduce all'illuminazione. Via via che Yeong-hye si spegne, l'autrice, come una vera divinità, ci lascia a interrogarci su cosa sia meglio, che la protagonista viva o muoia. E da questa domanda ne nasce un'altra, la domanda ultima che non vogliamo davvero affrontare: "Perché, è così terribile morire?"». («The New York Times»)
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Anno edizione:2019
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Formato:Tascabile
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Laura 20 novembre 2025
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Ana 20 novembre 2025Da leggere
Prima di decidere di prendere e leggere questo libro, voglio che sappiate la sua grandezza. Non parlo di storie mozzafiato con finali che lasciano impazzire. Non cito nemmeno le grandi eroine oppure i criminali che fino all'ultima pagina ti tengono incollata. E' un libro, ma forse in questo caso coniare questo termine è sbagliato. Questa scrittrice riesce ad esprimere, come pochi, la grandezza del dolore e la sua empiezza. Ingloba nelle pagine ciò che spesso tentiamo di nascondere e ci imprime addosso, come se fosse sudore, la sua storia ricordandoci che tutto è possibile, ma anche che, la vita non è semplice e non sappiamo mai cosa si cela veramente dietro la mente di qualcuno. Il titolo inganna e fa pensare ad una storia legata al cibo, ma è tutto fuorché questo. Il cibo è la cornice, il dolore il principale personaggio.
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gio 18 novembre 2025spettacolare
stupendo
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