Operazione austerità. Come gli economisti hanno aperto la strada al fascismo
L’economista Clara E. Mattei risale alle origini dell’austerità per svelarne i veri motivi fondanti: proteggere il capitalismo dalla sua crisi esistenziale, per far fronte alle contestazioni dal basso che ne stavano intaccando le fondamenta. Con una nuova prefazione dell’autrice.
L’austerità, parola d’ordine degli economisti ortodossi, sembra aggravare i problemi più che risolverli. E se ne osserviamo la storia, scopriamo che è nata come baluardo del capitalismo difeso dagli economisti liberali a ogni costo, anche alleandosi al fascismo e sostenendo politiche autoritarie. Perché l’austerità non è qualcosa di nuovo né un prodotto della cosiddetta era neoliberista iniziata alla fine degli anni Settanta: per più di un secolo, governi in crisi finanziaria hanno fatto ricorso a politiche di austerity, ovvero tagli al welfare (alla scuola, alla sanità ecc.), privatizzazioni, tassazione regressiva, deflazione, repressione salariale e deregolamentazione del mercato del lavoro. Si tratta di politiche che rassicurano i creditori, ma producono effetti sociali devastanti. Oggi che l’austerità continua a imperare è urgente domandarsi: e se il pareggio di bilancio non fosse mai stato davvero l’obiettivo?
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Anno edizione:2025
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