Il romanzo è ambientato nel regno fittizio di Blunder, un contesto gotico-medievale avvolto dalla nebbia, elemento che riveste un ruolo simbolico e narrativo di rilievo, e delimitato da una vasta foresta. Pur risultando suggestiva, l’ambientazione appare talvolta poco approfondita, rendendo complessa la piena comprensione della struttura del mondo narrato. Di notevole originalità è il sistema magico, fondato sulle dodici Carte della Provvidenza, donate, secondo la tradizione, da un’antica divinità al Re Pastore. Ogni carta conferisce un potere distinto a chi la utilizza, costituendo così un meccanismo magico unico nel suo genere. La prosa dell’autrice è scorrevole e dinamica, attraversata da intrighi di potere e da sequenze avventurose dal ritmo incalzante. Pur essendo una lettrice appassionata di romance, e di romantasy in particolare, ho apprezzato la scelta di relegare la componente romantica a un ruolo secondario, permettendo alla trama principale di emergere con maggiore nitidezza. La forma in dilogia rappresenta un ulteriore elemento positivo: per chi, come me, predilige storie contenute in un numero limitato di volumi, questa scelta editoriale rende la lettura ancora più invitante. La narrazione ruota attorno a tre figure centrali: ⚜️Elspeth Spindle, protagonista femminile, convive sin dall’infanzia con un demone, l’Incubo, che occupa la sua mente. La sua storia viene svelata progressivamente; apprendiamo tuttavia fin dalle prime pagine che è sopravvissuta alla febbre, una malattia che colpisce in particolare i bambini e che nei sopravvissuti lascia tracce di magia. A Blunder, però, l’unica magia tollerata è quella delle Carte, e chi manifesta poteri differenti viene catturato dai Medici e giustiziato. Elspeth è riuscita a nascondere la sua condizione per anni, vivendo in costante pericolo. ⚜️Ravyn, nipote del re e protagonista maschile, si distingue per correttezza e nobiltà d’animo. Nonostante il legame di sangue, cospira contro la corona insieme a parte della sua famiglia, nel tentativo di salvare il fratello. Anche lui, da giovane, fu colpito dalla febbre e sopravvisse, sviluppando un potere che attirò l’attenzione dello zio, il re, che lo reclutò. Fra Elspeth e Ravyn la diffidenza iniziale lascia progressivamente spazio a un’alleanza solida, orientata a contrastare la tirannia della corona e la scia di violenza che la accompagna. ⚜️L’Incubo, antagonista involontario, risulta il personaggio più sorprendente e meglio caratterizzato dell’intero romanzo. Pur non assumendo mai una forma fisica, la sua presenza è costante e incisiva: i dialoghi cantilenanti che intrattiene con Elspeth costituiscono uno degli elementi più riusciti dell’opera. Gran parte della narrazione ruota attorno alla sua identità e al mistero di ciò che era prima di diventare l’essere che conosciamo. Non è difficile affezionarsi a lui: sia per il ruolo ambiguo di protettore nei confronti della protagonista, sia perché appare sin da subito evidente che non si tratta di una semplice entità oscura, bensì di una figura complessa e stratificata. In un certo senso, è la sua storia a fungere da vero fulcro del romanzo. La missione dei personaggi li conduce alla ricerca dell’ultima carta mancante: gli Ontani Gemelli, che non deve assolutamente finire nelle mani sbagliate se vogliono salvare il loro mondo. Il volume si conclude con un colpo di scena parzialmente anticipato, ma comunque d’impatto, e lascia un forte desiderio di proseguire immediatamente con il secondo libro. Nota negativa: avrei desiderato un worldbuilding più approfondito, soprattutto riguardo a Blunder e alla sua nebbia, elementi che possiedono un grande potenziale ancora inespresso.
