(Milano 1788 - Belgirate, Novara, 1852) letterato e patriota italiano. Fu tra i fondatori del «Conciliatore». Processato come complice di G. Confalonieri (1822) e condannato a venti anni di carcere allo Spielberg (1824), ne uscì dopo dodici anni con la pena commutata nell’esilio e fu deportato in America (1836), dove visse poveramente a New York, a Princeton, a Filadelfia, insegnando italiano. Rientrato in Europa nel 1838, a Milano nel 1840, prese parte alle cinque giornate; ma, dopo la battaglia di Custoza, dovette riparare in Piemonte, dove visse poveramente fino alla morte. La sua opera maggiore sono le Avventure letterarie di un giorno (1816), in cui egli insiste sulla missione sociale della letteratura (che ha il compito di «illuminare il vero e giovare per la via del diletto») e auspica la formazione di un vasto pubblico di «lettori giudiziosi».