Evgenija Jaroslavskaja-Markon (1902-1931) nasce a Mosca da una famiglia della borghesia intellettuale ebraica. A San Pietroburgo, dove trascorre l'infanzia e l'adolescenza, completa il liceo e gli studi di filosofia. All'inizio degli anni Venti sposa il poeta Aleksandr Jaroslavskij: insieme terranno conferenze sulla letteratura e la religione sia in Unione Sovietica che all’estero, soprattutto in Germania e in Francia. Nel corso della sua breve vita viene arrestata e rilasciata diverse volte. Rinchiusa infine insieme al marito nel gulag delle isole Solovki, verrà condannata a morte e lì fucilata nel 1931, a soli ventinove anni.