Jacqueline Harpman (Etterbeek, 1929 – Bruxelles, 2012) è stata una scrittrice e psicoanalista belga, tra le voci più originali della narrativa francofona del secondo Novecento. Nata in una famiglia ebrea, fuggì con i genitori dall’occupazione nazista rifugiandosi a Casablanca, per poi tornare in Belgio dopo la guerra.
Laureata in letteratura francese, intraprese inizialmente gli studi di medicina, che dovette interrompere a causa di una lunga malattia, trovando nella scrittura una nuova vocazione. Nel 1980 conseguì il titolo di psicoanalista, professione che esercitò parallelamente all’attività letteraria.
Autrice di oltre quindici romanzi, Harpman ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Prix Médicis per Orlanda (1996). La sua opera più celebre, Io che non ho conosciuto gli uomini (Moi qui n’ai pas connu les hommes, 1995), un romanzo distopico di rara intensità, è stata riscoperta a livello internazionale negli ultimi anni grazie a una nuova generazione di lettori e al successo virale sui social network. Le sue opere affrontano con lucidità e immaginazione temi come la libertà, l’identità e la resilienza femminile, spesso intrecciando riflessione filosofica e introspezione psicoanalitica.