È un libro sulla coscienza, sull’obbedienza cieca, sull’orrore che può crescere nei contorni rassicuranti della normalità. Hannah Arendt, seguendo il processo a Adolf Eichmann, non ci presenta un mostro, ma un uomo ordinario. È proprio lì che nasce lo sconcerto, il nodo in gola: il male più spaventoso non ha il volto della crudeltà evidente, ma quello dell’indifferenza burocratica, dell’assenza di pensiero, del conformismo assoluto. Oggi, rileggendo questo libro mentre il mondo assiste – spesso in silenzio, spesso con ipocrisia – alla distruzione di Gaza, è impossibile non vedere i paralleli. La disumanizzazione sistematica, la riduzione di vite umane a numeri, la gestione della violenza come pratica amministrativa, militare, logistica. Chi decide, chi comanda, chi esegue... e chi guarda. Come Eichmann, molti attori nel presente si giustificano dietro il dovere, la sicurezza, la legge, la vendetta o la storia. Ma il male non è mai solo nelle bombe: è anche nelle giustificazioni che lo rendono accettabile. Arendt ci mette in guardia: il male non ha bisogno di ideologie forti, a volte gli basta una scrivania, un ordine da eseguire, una coscienza messa a tacere. E ci chiama, oggi più che mai, a pensare. A non delegare il giudizio. A non accettare la logica del “non possiamo farci nulla”. Perché il male banale non si nutre solo di odio: si nutre del silenzio, della distanza, della stanchezza morale del mondo. Gaza oggi è anche il nostro specchio. E la domanda che Arendt ci lascia — “Se io fossi lì, cosa farei?” — si rovescia su di noi: E adesso che sei qui, cosa scegli di vedere?"
La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme. Nuova ediz.
A sessant’anni dalla pubblicazione, uno dei libri più importanti del Ventesimo secolo torna con una nuova prefazione di Ezio Mauro.
«Le azioni erano mostruose, ma chi le fece era pressoché normale, né demoniaco né mostruoso.»
Otto Adolf Eichmann, uno dei comandanti delle SS responsabili dell’organizzazione della cosiddetta “soluzione finale”, fu processato nel 1961 a Gerusalemme, avendo commesso crimini contro il popolo ebraico, crimini contro l’umanità e crimini di guerra sotto il regime nazista. Hannah Arendt assistette al processo come inviata del “New Yorker” e ne nacque un libro scomodo, che pone le domande che non avremmo mai voluto porci e dà risposte che non hanno la rassicurante certezza di un facile manicheismo. Il suo resoconto, spiega Ezio Mauro nella sua prefazione, è “il tentativo di recuperare una misura umana di razionalità che consenta di mandare avanti il mondo dopo Auschwitz”: è un’esplorazione attenta e appassionata del contesto storico e politico, un’analisi del tempo nazista, indispensabile per capire come quella quotidianità ordinaria e mediocre abbia potuto farsi strumento dell’orrore. Questo tipo di indagine diventa necessaria poiché “quel che si vede e quel che si sente non riescono a restituire la portata dell’accaduto che resiste al diritto, alla giustizia, alla pietà, dunque alla comprensione”. Sprovvisto di qualsiasi tipo di eccezionalità, concentrato sulla corretta esecuzione del compito assegnatogli, Eichmann è l’incarnazione “banale” del Male, che per questo risulta tanto più terribile, perché i suoi servitori più o meno consapevoli non sono che piccoli, grigi burocrati. I macellai del nostro tempo non hanno la “grandezza” dei demoni: sono dei tecnici, si somigliano e ci somigliano. Prefazione di Ezio Mauro.
-
Autore:
-
Traduttore:
-
Editore:
-
Collana:
-
Anno edizione:2023
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
-
Eleonora 06 ottobre 2025Un libro da leggere nella vita.
-
sofi 28 agosto 2025più cronaca che filosofia
Ho studiato il pensiero filosofico di Arendt alle superiori e perciò ho voluto affrontare personalmente il suo libro più famoso. Essendo questo il frutto di una corrispondenza tra l'autrice e il New Yorker, i contenuti riguardano soprattutto le dinamiche del processo e il ruolo di Eichmann nella "soluzione finale", piuttosto che la riflessione filosofica che aveva destato tanto scalpore. Pertanto, seppur chiaramente spiegata, la teoria di Arendt occupa pochissime pagine rispetto all'estremamente dettagliato e abbastanza tedioso resoconto della carriera di Eichmann.
-
Elena 09 maggio 2025Assolutamente da leggere
Imperdibile e accattivante. Punto di vista importante
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da Feltrinelli, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.lafeltrinelli.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare productsafety@feltrinelli.it