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In queste pagine di tennis e di vita, l’autore de Il patto dell’acqua racconta, con la sobrietà e il nitore di sempre, i fallimenti, le speranze, le rinascite. L’eterna battaglia dell’uomo contro la solitudine.
«Mi bastavano la mia racchetta da tennis e una pallina. Giocavo con avversari immaginari contro il fianco irregolare di un capannone, umiliando Tilden, Laver e Pancho Segura con la mia Slazenger. La pallina poteva rimbalzare in mille modi, ma io li conoscevo tutti. Anche a occhi chiusi ero in grado di prevederne la traiettoria. La terna di rumori che faceva volando fra racchetta, capannone e suolo mi ipnotizzava, mi calmava; desideravo con tutte le mie forze che non finisse.»
«Una storia coraggiosa che mette a nudo il cuore». - The Guardian
«La prosa di Verghese è suprema, coniuga lirismo ed equilibrio, sapienza e compassione». - The New York Times Book Review
«Un’elegia all’amicizia ritrovata e poi perduta. Indelebile». - The Boston Globe
Il medico si è vestito elegante per il primo giorno del suo nuovo lavoro a El Paso, Texas. Una vita nuova lo aspetta in quella città tagliata in due dalla montagna, dove si è appena trasferito con la moglie e i figli ancora piccoli. In ospedale conoscerà i suoi specializzandi, sguardi ansiosi, camici candidi, stetoscopi scintillanti. Futuri medici a cui insegnare il fondamentale rito della rilevazione del polso, il mistero complesso della diagnosi, l’infinita responsabilità della cura. Ma in questo nuovo inizio, il dottor Abraham Verghese ripone la speranza di salvare il suo matrimonio, la speranza che le parole dette e le cose accadute possano essere dimenticate. David Smith ha tante cose da dimenticare, una carriera da tennista abbandonata, una tossicodipendenza annosa punteggiata di dure riabilitazioni e ricadute rovinose, gli studi di medicina da sorvegliato speciale. Una partita di tennis diventa il primo atto di un rituale che coinvolge lo studente e il suo insegnante, con i ruoli che si invertono come in un gioco di specchi. In campo, Abraham guarda a David con ammirazione e stupore, in corsia David ascolta Abraham con rispetto e devozione. Dalla passione per il tennis che li ha avvicinati, nasce un legame cauto ma profondo, in cui due uomini soli liberano le paure, espongono le ferite, trovano sostegno l’uno nell’altro. Ma come due bambini costruiscono un castello di sabbia ignari della marea che arriverà, quando la bestia crudele si risveglia dal suo sonno, tutto ciò in cui Abraham ha creduto e per cui ha lottato rischia di finire travolto. In queste pagine di tennis e di vita, l’autore de Il patto dell’acqua racconta, con la sobrietà e il nitore di sempre, i fallimenti, le speranze, le rinascite. L’eterna battaglia dell’uomo contro la solitudine.
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Anno edizione:2025
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