Mi è piaciuto particolarmente, perché non avevo mai letto un diario basato sui cambiamenti del corpo. È un’idea originale e affascinante: seguire la vita di una persona attraverso ciò che il corpo sente, subisce e trasmette al contempo. Pennac racconta ogni trasformazione fisica, ogni dolore, ogni piacere e ogni mutamento con una scrittura viva, ironica e profondamente umana. Ciò che colpisce di più è la capacità dell’autore di rendere universale il personale. Ogni esperienza descritta dalla giovinezza alla vecchiaia, dalle malattie ai piccoli acciacchi quotidiani diventa un’occasione di riflessione per il lettore sul proprio corpo e sulla propria vita. Non è mai didascalico o pesante: il tono leggero e ironico permette di affrontare temi profondi senza sentirsi sopraffatti. Il libro riesce anche a suscitare emozioni molto diverse: a volte sorridi davanti a situazioni buffe o sorprendenti, altre volte provi empatia davanti alla fragilità del corpo umano e alla consapevolezza del tempo che passa. Pennac dimostra una grande sensibilità nel descrivere come il corpo e la mente siano intimamente legati, e quanto le esperienze corporee influenzino le emozioni, i ricordi e la personalità di ciascuno. “Storia di un corpo” è una lettura intima, riflessiva e originale, che stimola a guardare il proprio corpo e la propria vita con occhi nuovi, curiosi e consapevoli.
Storia di un corpo
3 agosto 2010. Tornata a casa dopo il funerale del padre, Lison si vede consegnare un pacco, un regalo post mortem del defunto genitore: è un curioso diario del corpo che lui ha tenuto dall'età di dodici anni fino agli ultimi giorni della sua vita. Al centro di queste pagine regna, con tutta la sua fisicità, il corpo dell'io narrante che ci accompagna nel mondo, facendocelo scoprire attraverso i sensi: la voce stridula della madre anaffettiva, l'odore dell'amata tata Violette, il sapore del caffè di cicoria degli anni di guerra, il profumo asprigno della merenda povera a base di pane e mosto d'uva. Giorno dopo giorno, con poche righe asciutte o ampie frasi a coprire svariate pagine, il narratore ci racconta un viaggio straordinario, il viaggio di una vita, con tutte le sue strepitose scoperte, con le sue grandezze e le sue miserie: orgasmi potenti come eruzioni vulcaniche e dolori brucianti, muscoli felici per una lunga camminata attraverso Parigi e denti che fanno male, evacuazioni difficili e meravigliose avventure del sonno. Con la curiosità e la tenerezza del suo sguardo attento, con l'amore pudico con cui sempre osserva gli uomini, Pennac trova qui le parole giuste per raccontare la sola storia che ci fa davvero tutti uguali: grandiose e vulnerabili creature umane.
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Anno edizione:2014
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Formato:Tascabile
Storia di un corpo
Quest'oggi vi voglio parlare di Daniel Pennac, "Storia del corpo", un romanzo pubblicato da Feltrinelli editore. La sua protagonista, Lison, si ritrova casualmente tra le mani il diario segreto redatto durante tutto il corso della sua esistenza dal padre recentemente scomparso, e ha modo così di riscoprire alcuni aspetti del suo carattere che ignorava, nonché alcuni episodi particolarmente piccanti della sua vita. È un romanzo toccante, curioso e sorprendente, che mi sento di consigliare a tutti i lettori che abbiano voglia di ritagliarsi un momento di intimità tra le sue pagine commoventi e divertenti allo stesso tempo.

Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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lu 22 settembre 2025
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Noneno 09 luglio 2025Delicato
Daniel Pennac ha la capacità di raccontare con estrema semplicità e tenerezza argomenti complessi, la medesima maniera con cui si parlerebbe ad un bambino. Storia di un corpo non è solo un viaggio attraverso la crescita ma è scomporre la teoria del tempo che passa, della mortalità e delle crisi di passaggio. Una mente che evolve, un corpo che inciampa nelle difficoltà della vita e cresce attraverso i dolori e le cicatrici.
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Sawyer 11 gennaio 2025Il tuo corpo parla quanto te
Qui Pennac si lancia in un'idea particolare, raccontare la storia della vita di una persona attraverso il diario dei cambiamenti del suo corpo, una visione fisica dell'evoluzione di una storia, che mette un po' da parte tutto quello che è il comparto emotivo - guardando i sintomi, i comportamenti, e non ciò che li muove, le emozioni. L'idea è sicuramente originale e il racconto è assolutamente consigliato, il mio non dare cinque stelle piene è legato per lo più al fatto che qui l'autore sembri giocare in un campo poco suo. Poche persone sanno parlare delle emozioni in maniera originale come Pennac, e in questo racconto viene da pensare "E' tutto bellissimo, e dire che potrebbe fare di meglio".
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