La scrittura di Kent Haruf è semplice ma profondamente evocativa, capace di raccontare sentimenti e solitudini senza mai risultare pesante o artificiosa. Ho amato il modo in cui descrive la quotidianità dei protagonisti, una vita apparentemente normale che nasconde emozioni, desideri e paure universali. Quello che colpisce di più è la delicatezza con cui vengono trattati temi come la vecchiaia, la solitudine e l’amore tardivo: niente drammi esasperati, solo verità silenziose che parlano direttamente all’anima del lettore. È un libro che ti fa riflettere, sorridere e commuoverti allo stesso tempo. Per chi cerca una storia di vita reale, autentica e toccante, questo romanzo è una lettura imprescindibile, capace di restare nella memoria anche dopo aver chiuso l’ultima pagina.
Le nostre anime di notte
In questo romanzo uscito postumo Kent Haruf ci mostra la travolgente forza del cambiamento e le infinite possibilità di futuro che nascono dai rapporti umani, invitandoci a guardare avanti con coraggio e a liberarci dagli schemi delle convenzioni sociali.
In una serata di maggio come tante, a Holt, l'anziana vedova Addie Moore fa un'insolita proposta al suo vicino di casa Louis Waters: «Mi chiedevo se ti andrebbe qualche volta di venire a dormire da me». Non si tratta solo di condividere un letto, ma di «attraversare la notte» tenendosi per mano e parlando di ricordi e speranze. Una proposta così diretta appare scandalosa agli occhi dell'intera cittadina, e addirittura spregiudicata agli occhi dei parenti. Ma, mentre il mondo li guarda con sospetto, i due, che vivono ormai lontani dai propri figli e che spesso non hanno nessuno con cui scambiare due chiacchiere, trovano conforto l'uno nell'altra: insieme superano la solitudine che li avvolge («le notti sono la cosa peggiore non trovi?») e riescono a scoprire una nuova vitalità. Le nostre anime di notte (2015) – da cui è stato tratto l'omonimo film di Ritesh Batra nel 2017 – esplora con estrema delicatezza e affettuosa empatia la parte più intima e profonda dell'animo umano, la normalità di un'esistenza spesso imprevedibile ma mai priva di speranza.
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Anno edizione:2024
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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lu 22 settembre 2025
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ErMan79 02 settembre 2025Mea Culpa
Attratto da vari gruppi social che tessevano lodi sperticate per Haruf, ho voluto provare con un romanzo "ben recensito" (per quanto questo possa contare) e non facente parte di trilogie (onde evitare di trovarmi nel mezzo di una narrazione di cui non conosco gli esordi ed il finale). Scritto davvero molto bene, immersivo, profondo nelle riflessioni e verosimile nei dialoghi, non lo inserisco nel novero delle letture indimenticabili perché la storia, in sé, l'ho trovata un po' noiosa. Mea culpa perché era nelle premesse, sarebbe ingiusto dirmi poi sorpreso. Per riflettere sul tema della perdita, della solitudine, della purezza dei sentimenti e dei pregiudizi che li minacciano (e di come questi tragicamente traggano forza dalla fonte più che dalla ragione) secondo me - ripeto: secondo me - poteva essere strutturata una vicenda un tantinello più movimentata. Detto questo, ho sorriso e mi sono rabbuiato insieme ai protagonisti, perciò per me la narrazione ha comunque funzionato. Se si è disposti ad accettare un po' di lentezza, si può ottenere tanto da questo romanzo. Leggerò ancora di Haruf.
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luly 27 luglio 2025Holt è casa
Ho amato tutti i libri di Haruf e questo è uno dei miei preferiti
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