Loch Down Abbey

Tutto sommato, è stata una lettura piacevole e molto scorrevole. Forse l’unico appunto che mi sento di fare è che, nonostante venga presentato come un giallo, di "giallo" vero e proprio ha ben poco… a parte il morto. Più che altro lo definirei un racconto narrativo, incentrato su una famiglia scozzese piuttosto egocentrica e disfunzionale. La trama è ricca di colpi di scena e intrighi — a tratti sembrava quasi una telenovela — e questo aspetto l'ho trovato divertente e coinvolgente. Un elemento particolare è l’ambientazione durante la pandemia da Covid-19, che viene affrontata in modo originale e inaspettato, dando un tocco insolito alla storia. Consiglierei questo libro? Diciamo... sì, ma con qualche premessa: è adatto a chi apprezza l’ambientazione storica, il drama familiare con un pizzico di ironia e non ha aspettative legate a un classico giallo investigativo. In quel caso, può rivelarsi una lettura piacevole e fuori dal comune.

Una spassosa caricatura della nobiltà britannica, arricchita da un pizzico di mistero.

Recensione di “Loch Down Abbey” di Beth Cowan-Erskine edito Mondadori Nella Scozia degli anni ‘30, il nobile casato degli Inverkillen si trova, suo malgrado, a fronteggiare un’epidemia e la morte di lord Inverkillen. La Signora MacBain, la governante, è chiamata a risolvere la carenza di domestici e il mistero che circonda la morte del lord: incidente? Omicidio? Un giallo pungente, ironico e decisamente scozzese! Ho adorato questo romanzo dalla prima all’ultima riga. Non ci sono punti deboli, non ci sono sviste. Posso affermare con certezza che è perfetto. I personaggi sono un capolavoro: alla Cowan servono poche righe per caratterizzarli e farli inquadrare al lettore. I dialoghi sono incalzanti e coinvolgenti. Le scene, prese singolarmente, sono piccoli gioielli che catapultano nella loro realtà. L’Intreccio è avvincente, molto particolare e, vi assicuro, quando si pensa di aver capito, l’autrice ribalta totalmente la situazione lasciandoci a bocca aperta. Il finale, inaspettato e “giusto” è la degna conclusione di una storia sublime. Se proprio vogliamo trovare un difetto al romanzo è che, per ora, è figlio unico. Non mi dispiacerebbe affatto leggere ancora di Fergus, della signora MacBain o di Iris… Un romanzo d’esordio che deve essere letto!