(Firenze 1453-1542) poeta italiano. Amico di Pico della Mirandola e di M. Ficino, fu educato al culto di Platone. Fra i suoi componimenti spicca, dopo la produzione giovanile di intonazione petrarchesca, la Canzone dell’amor celeste e divino, documento importante della diffusione del platonismo nel Quattrocento. Scritta nel 1486, fu data alle stampe, preceduta da un Commento di Pico, soltanto nel 1519, per gli scrupoli religiosi dell’autore (fortemente suggestionato dalla predicazione di G. Savonarola). Già nel 1500, peraltro, B. aveva pubblicato un Commento sopra a più sue canzoni et sonetti dello Amore e della bellezza divina, dov’era ampiamente utilizzato il commento pichiano. Notevole anche il Dialogo di Antonio Manetti circa al sito, forma et misure dello Inferno di Dante Allighieri (1506).