Gal Costa

Molte cose sono cambiate tra il debutto di Gal Costa, Domingo, a suo modo semplice, del 1967, e il suo seguito omonimo di due anni dopo. Domingo, che era anche il debutto del giovane cantautore brasiliano Caetano Veloso, presentava un insieme di brani di bossa nova ariosi e standard, cantati abilmente da Costa. Pochi mesi dopo l'uscita di questo debutto relativamente sicuro, tuttavia, Costa e Veloso si ritrovarono al fianco di Os Mutantes, Tom Zé e Gilberto Gil, registrando contributi per Tropicália: Ou Panis et Circencis, il manifesto non ufficiale del movimento del Tropicalismo. La compilation si tuffò a capofitto nello sperimentalismo d'avanguardia, abbracciando le tendenze psichedeliche dei circoli underground americani e l'energia politica del dissenso radicale alla dittatura militare in corso in Brasile. Questo nuovo e selvaggio ibrido di pop brasiliano e influenze esterne di vasta portata ha dato vita a qualcosa di immediatamente distante da tutto ciò che l'aveva preceduto, e il debutto autoprodotto di Costa, Tropicalismo, non fa eccezione. L'album inizia con uno svolazzo di effetti eco psichedelici, che si dissolvono in arrangiamenti d'archi gloriosamente lussuosi e in un organo spensierato in "Nao Identificado", una brillante traccia d'apertura che introduce la voce vellutata di Costa, all'inizio delicatamente, come se volesse facilitare l'ascoltatore nei nuovi suoni che stanno per essere rivelati.