Antonin Artaud. Realtà e poesia
L'utopia di Artaud è stata di scrivere una poesia pura del Reale, termine lacaniano che, prendendo le parole di un poeta, Zanzotto, si può sostituire con "il mondo caotico, ribollente e amorfo insieme, che precede la parola stessa". Infatti Artaud, sempre secondo Zanzotto, "ci mette davanti alla continua ricaduta del magma che tende a farsi parola all'interno del mondo". Pierre Bruno, uno dei più autorevoli lacaniani francesi, offre una lettura originale e precisa di Artaud, accompagnata da illuminanti riferimenti a Lacan, i quali dimostrano una certa convergenza tra le loro scritture: "la posizione di Artaud non solo non è in contrapposizione con la scoperta freudiana, ma anticipa a suo modo l'incompatibilità tra desiderio e parola che condurrà Lacan a rinunciare all'epifania di una parola piena o vera". Prefazione e cura di Alberto Russo.
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Anno edizione:2011
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