L' ananas no

Ho assaporato e divorato questo giallo romagnolo pagina, dopo pagina. La trama scorre via liscia e i personaggi sono davvero meravigliosi ed autentici. Apparentemente distanti l’uno dall’altro, sono in toto una vera grande famiglia allargata. Manolo Moretti, ex sovrintendente della polizia penitenziaria stende e inforna pizze al ristorante Gradisca di Galatea a Mare, nella riviera romagnola. Sa che ogni carattere ha la sua pizza e ogni pizza il suo carattere, capisce se un tipo è un esagerato da doppio salame piccante, un tipo concreto da prosciutto e funghi o magari un tipo raffinato da bufala e basilico. È il tipico patacca romagnolo che nasconde i suoi veri sentimenti dietro alla maschera di chi ha sempre la battuta pronta. Una sera però avviene qualcosa di eccezionale: la morte fa visita al Gradisca e i Carabinieri sono costretti ad aprire un’indagine. Nell'aria dolce e festaiola della Romagna di fine estate, un delitto ci sta proprio come l'ananas sulla pizza: è un corpo estraneo e inquietante, quasi incomprensibile. Cavina dà vita ad un detective improbabile e scalcagnato, incapace di tenersi lontano dai guai e carico di una profonda umanità, che cerca di uscire dal purgatorio che si autoinfligge tutti i giorni per via del suo passato. Manolo Moretti, la Chanel, i fratelli Servadei, la Sabri e tutti i personaggi di questo giallo, donano al lettore una vera boccata di Romagna e di estate italiana. Parola di romagnolo.

Primo giallo per questo prolifico ed eclettico autore, molto originale come trama e con una galleria di personaggi molto fuori dagli schemi consueti, che fanno meditare e rendono il libro un insolito spaccato sociale della riviera romagnola. Un riviera vissuta dai suoi abitanti che da protagonisti mettono i turisti e la realtà estiva in un angolo. Le pizze diventano metafora dei diversi caratteri degli avventori della pizzeria, e l'ironia e il sarcasmo rendono piacevole la lettura. Consigliato a chi ama il genere giallo.

Sulla pizza si può mettere tutto ma... "l'ananas no". È il romanzo, un giallo romagnolo, di Cristiano Cavina da Casola Valsenio. Non è in dialetto ma è ricco di modi di dire tipicamente romagnoli! Ambientato tra la Riviera e la vallata del Senio, questa storia si sviluppa in una pizzeria con tutto il personale protagonista e ci scappa il morto! L'indagine parallela a quella ufficiale è uno spasso, raccontata dell'autore con la simpatia, con l'ironia in stile "Bar Sport" di Stefano Benni. Personaggi stravaganti, (velati da una dose di malinconia), improbabili ma autentici e carichi di umanità come quelli che si possono trovare in un bar di un piccolo paese nel cuore della Romagna!