Che cos’è la poesia e da dove nasce? Qual è il suo oggetto e che rapporto ha con la vita? A queste domande il Medioevo ha dato risposte inaspettatamente “moderne”, liberandosi progressivamente dell’idea platonica di una poesia ispirata da Dio e specchio di verità eterne, e approdando pian piano alla rappresentazione della poesia come traccia del vissuto, cioè di oggetti immersi nel flusso dell’esperienza, per questo mutevoli, instabili e destinati a scomparire e del poeta come di un essere che trasforma il proprio desiderio in produzione di immagini. Ne emerge una diversa idea di mimesis – non lo specchio di un oggetto immutabile, ma la traccia della sua epifania momentanea e della malinconia del poeta – che comporta un riposizionamento del Medioevo nella storia dell’idea di poesia.
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Anno edizione:2025
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