Il grande tiratore - Kurt Vonnegut - copertina
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Il grande tiratore
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Descrizione


Una trama perfetta e una grandissima scrittura ci restituiscono il volto surreale ma autentico dell’America. Uno dei migliori romanzi di Vonnegut. Forse il più arrabbiato e dunque adatto ai nostri strani tempi.

«È un'invenzione continua» - Sette

“Volete sapere una cosa? Viviamo ancora nel Medioevo. I secoli bui non sono ancora finiti.”

Il rampollo di una ricca famiglia di Midland City, nell'Ohio, Otto Waltz, viene mandato a Vienna per iscriversi alla celebre Accademia di belle arti. Otto è fermamente convinto di avere un grande talento artistico, ma non la pensano così i professori dell'accademia, che non lo ammettono nemmeno ai corsi. Identica bocciatura affligge uno sbandato austriaco di nome Adolf Hitler, che Otto prende subito in simpatia e per un certo periodo mantiene, evitandogli la morte di stenti. Tornato a Midland City, Otto costruisce una grande e bizzarra casa con un'enorme soffitta dove custodisce un'enorme collezione di armi da fuoco di ogni tipo, una collezione che segnerà il destino di suo figlio Rudolph decenni più tardi. Quando Adolf Hitler diviene primo ministro in Germania, Otto celebra la fortuna del suo vecchio amico esponendo un'enorme bandiera con la svastica sul balcone di casa: ma la Seconda guerra mondiale è alle porte, e con essa la fierezza si trasformerà in vergogna... Una quieta cittadina dell'hinterland statunitense. Più fucili che abitanti, una bandiera nazista che garrisce al vento, un ragazzo che, come un cecchino, spara ai palazzi vicini dalla soffitta di casa, una bomba ai neutroni che spazza via ogni forma di vita: ecco le cartoline dall'inferno che ci invia Kurt Vonnegut, il visionario. Il "grande tiratore" è il piccolo Rudolph Waltz che pianta palle in mezzo agli occhi di casalinghe incinte, ma anche Vonnegut, che uno dopo l'altro fa secchi col fucile di precisione della sua prosa di gran classe i luoghi comuni, i vizi, gli orrori made in Usa.

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Venditore:

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Dettagli

24 gennaio 2019
222 p., Brossura
Deadeye Dick
9788807033339

Valutazioni e recensioni

  • Ode al niente

    Un plot assurdo e insieme realistico, come del resto i suoi protagonisti contraddittori, quello de "Il grande tiratore" (1982) di Kurt Vonnegut. Otto Waltz è un rampollo di Midland City, Ohio, che la sua ricca famiglia iscrive alla celebre Accademia di Belle Arti di Vienna. L'affascinante Otto è convinto di possedere un grande talento artistico ma i professori dell'Accademia non sono dell'identico avviso. Così Otto non viene ammesso ai corsi e la bocciatura lo accomuna a uno sbandato austriaco che Otto prende subito in simpatia: il suo nome è Adolf Hitler. Quando Otto ritorna a Midland City impiega il suo genio per far credere a tutti di essere un artista, piuttosto che provare a diventarlo veramente. Otto sposa Emma Wetzel (la cui più grande caratteristica è quella che viene descritta come nientità) e costruisce una grande e bizzarra casa con una enorme soffitta per custodire una collezione di armi da fuoco di ogni tipo. La collezione, decenni più tardi, segnerà il destino del vero protagonista di questa storia: suo figlio Rudolph, detto Rudy. È proprio lui "il grande tiratore" del titolo, il quale ci racconta in prima persona le alterne fortune della sua strampalata famiglia. Il tipico discorso indiretto dell'autore è di tratto in tratto intervallato ai dialoghi di una commedia teatrale (perché è così che Rudy rievoca certi suoi ricordi). Una tecnica significativa della capacità di Vonnegut di passare come un fulmine (o un colpo di fucile) da una scena all'altra e di accumulare fatti su fatti. In questo viaggio nella vita e nella società dei suoi personaggi, riassunti in poche pagine (che si leggono ancora più velocemente), si trova tutto il senso iperbolico, umoristico e pessimista che va dall'apertura di uno spiraglio (la nascita di una vita) alla sua chiusura, dal tutto alla nientità. Un senso surreale...

Conosci l'autore

Foto di Kurt Vonnegut

Kurt Vonnegut

1922, Indianapolis

Kurt Vonnegut è stato uno scrittore statunitense. Di origini tedesche, nacque nel 1922 a Indianapolis (Indiana), città in cui sono ambientate molte delle sue storie. Frequentò la facoltà di biochimica alla Cornell University di Ithaca (New York) lasciandola nel 1943 per prendere parte all'esercito alleato durante la Seconda Guerra Mondiale.Nel 1944 venne fatto prigioniero in Germania, nella città di Dresda. Qui assistette al bombardamento che nel febbraio del 1945 rase al suolo la città e causò 135000 vittime civili (si salvò poiché rinchiuso in una grotta ricavata sotto il mattatoio della città normalmente utilizzata per l'immagazzinamento della carne). Questo episodio, anni dopo, verrà ripercorso in chiave solo...

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