(Vienna 1892 - Kirchstätten, Austria inferiore, 1945) scrittore austriaco. Trascorse diversi anni in una casa per l’infanzia abbandonata, esperienza che rievocò nel romanzo L’orfanotrofio (Das Waisenhaus, 1925). Le sue liriche, alcune delle quali echeggiano canti popolari (come in Vienna parola per parola, Wien wörtlich, 1935), si ispirano all’ideale di un’arte pura, di cui il poeta è il sacerdote. Come poeta esordì con L’uomo solitario (Der einsame Mensch, 1920), ma la sua personalità tormentata si affermò in modo originale solo con Nobiltà e declino (Adel und Untergang, 1934), in cui W. mostra una notevole perizia nell’uso delle forme classiche e una vena di autentica musicalità. Seguirono Corona tardiva (Späte Krone, 1936), Fra dei e demoni (Zwischen Göttern und Dämonen, 1938), Musica da camera (Kammermusik, 1939). W. si lasciò strumentalizzare dalla politica culturale del Terzo Reich, approvando l’annessione del suo paese alla Germania nazista.