La sua scomparsa non è stata un incidente. La sua ricerca sarà la loro condanna. Jane, una ventitreenne di Cincinnati, svanisce senza lasciare traccia durante un’escursione nella selvaggia Mad River Valley, un angolo remoto del Vermont, ai piedi del Monte Ellen, a mille e trecento chilometri dalla sua vita. Cinque giorni dopo, la sua macchina fotografica riemerge dal letto del fiume Mad, custodendo immagini disturbanti, scattate da Jane nell’oscurità prima che il nulla la inghiottisse. Ombre innaturali, forme sfuggenti, scatti che sembrano urlare una verità che nessuno vuole ascoltare. Thomas, suo fratello, si rifiuta di credere che Jane sia perduta per sempre. Quando la polizia di Warren abbandona le ricerche, liquidando la scomparsa come un tragico incidente, lui raduna tre amici – Patricia, Tilda e Josh – per formare una squadra di ricerca improvvisata. Insieme, si avventurano nella fitta oscurità della riserva, tra le Green Mountains, convinti di poter sfidare la foresta e riportare Jane a casa. Ma la Mad River Valley non è un luogo qualunque. È un labirinto vivo, che sussurra e inganna. Ogni passo lontano dai sentieri battuti li trascina più a fondo in un incubo: segni incisi sugli alberi, frammenti di carta come briciole di un sentiero maledetto, e l’inquietante certezza di essere osservati. La foresta non è vuota. Qualcosa li segue, qualcosa che conosce i loro movimenti, i loro pensieri, i loro incubi. Le foto di Jane non erano un errore: erano un avvertimento. La verità sulla scomparsa di Jane si svela come un coltello affilato. E il loro disperato tentativo di salvarla potrebbe essere l’errore che li condannerà tutti. Un thriller psicologico che ti artiglia l’anima, intrecciando paranoia e terrore primordiale, con un finale che ti perseguiterà come un’ombra nella notte. )